Associazione culturale “La Radice”
Registrazione Tribunale di Catanzaro n° 38 del 12.04.1995



Home
Info
Autori
Biografie
Periodici
Cerca
Video
Link
Archivio
Lettere
Estinti
Gestionale
Articolo meno letto:
IL PENSIERO
Autore:Anonimo     Data: 30/04/2019  
WebCam su badolato borgo

Inserisci email per essere aggio Inserisci email per essere aggiornato


 LINK Culturali su Badolato:

Storia di Badolato a partire dai 50 anni della parrocchia Santi Angeli custodi di Badolato Marina, i giovani di ieri si raccontano.
www.laradice.it/bibliotecabadolato

Archivio di foto di interesse artistico culturale e storico - chiunque può partecipare inviando foto, descrizione e dati dell'autore
www.laradice.it/archiviofoto

Per ricordare chi ci ha preceduto e fà parte della  nostra storia
www.laradice.it/estinti


ACCETTIAMO:
  • MATERIALE da pubblicare o da conservare;
  • NOTIZIE storiche e d'altro genere;
  • INDIRIZZI di Badolatesi che ancora non ricevono il giornale;
  • FOTOGRAFIE di qualche interesse;
  • SUGGERIMENTI, che terremo presenti;
  • CONTRIBUTI in denaro.

Visite:
Pagine richieste:
Utenti collegati:
dal 01/05/2004

Locations of visitors to this page

Data: 30/06/2003 - Anno: 9 - Numero: 2 - Pagina: 19 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

“A PAPA”

Letture: 1157               AUTORE: Mario Ruggero Gallelli (Altri articoli dell'autore)        

Negli anni non molto lontani, il rapporto tra maschi e femmine era vissuto in modo molto rigido.
Nella scuola rigorosamente separati in classi maschili e femminili; così pure in chiesa, da una parte gli uomini dall’altra le donne. Anche nel gioco i ragazzi non si cimentavano quasi mai con le loro coetanee, perciò sorgeva la necessità d’inventare, finanche, giochi diversificati che spesso provocavano inibizioni psicologiche.
Difatti un ragazzo non si sarebbe mai sognato di fare la mamma quando si giocava “cu a papa” (l’attuale bambola). Avrebbe potuto partecipare con il ruolo di marito?!… ragionamento troppo spinto per quei tempi.
“A papa”, come quasi tutti gli strumenti di gioco, veniva realizzata dagli stessi fruitori, utilizzando attrezzi e cose che le misere risorse offrivano. Nella fattispecie un grande fazzoletto tipo “stavajuccu” veniva avvolto a salsicciotto e successivamente ripiegato a metà, la parte curva superiore assumeva la forma della testa e poi giù il corpo alla cui vita veniva attorniato e legato un qualsiasi pezzo di stoffa che fungeva da veste, “u fardili” e “a tuvagghia” completavano l’opera. Spettava, poi, alla fantasia delle ragazze sviluppare il gioco.
L’esigenza e il desiderio della presenza maschile emergeva prepotentemente, ed allora non mancavano le rassegnate giustificazioni a questa importante assenza.
…”Ah cummara, i…duv’è u maritu vostru?”, “ahra Sguizzara, cummara”… “puru u meu esta hra, u vostru quando vena?”, “…a Natala…”.
E intanto affiorava un’altra piaga sanguinante di questa amara terra, con le conseguenze sociali che oggi tutti conosciamo.



E-mail:              Webmaster: www.giuseppecaporale.it               Segnalazione errori

Testi e materiale Copyright©
Associazione culturale La Radice
  www.laradice.it

Sviluppo e design Copyright©
Giuseppe Caporale
 www.giuseppecaporale.it

Tecnologie e software Copyright©
SISTEMIC di Giuseppe Caporale
 www.sistemic.it

Advertising e link support
by www.Golink.it

Golink www.Golink.it